Translate

lunedì 13 gennaio 2014

Nasce "NELSON": la prima squadra del deserto dei Saharawi in onore e ricordo di Mandela

Comunicato Stampa 

ANCHE IL SOFTBALL PROSEGUE 
LA SUA "MISSIONE" NEI CAMPI PROFUGHI SAHARAWI 
Nella sua ultima recente "tappa" nel deserto, dove dal 1975 vive da "profugo" il popolo Saharawi, il ciclista Marco Banchelli ha proseguito la sua straordinaria missione di "ambasciatore di pace".
Ed ancora una volta, quale messaggero di sport e dei suoi più alti valori, grazie al SOFTBALL ed al progetto "Olympic" iniziato insieme all'indispensabile contributo della figlia Claudia, "azzurra juniores" nel Torneo della Repubblica 2013 di Caronno, nell'aprile 2012.
Durante il viaggio pre-natalizio, sempre organizzato dal Coordinamento Toscano di Solidarietà con il Popolo Saharawi, Banchelli è infatti tornato alla Scuola "Walda Muhamad Alì" di Mijek per verificare se e come il softball avesse in qualche modo continuato ad essere proposto ed anche per consegnare il regolamento del gioco in lingua spagnola gentilmente fornito da Stefano Pieri del Comitato FIBS della Toscana.
Grande è stata la soddisfazione anche  dello stesso capo delegazione Pierluigi Martinelli, nel vedere che il softball è ancora ben vivo e saldo, tanto nel ricordo della "maestra-allenatrice" Claudia, e del lavoro svolto, quanto nel proseguire a riproporlo a nuove classi, anche ricercando e richiedendo nuovi esercizi e tecniche.

Ma soddisfazione ancora più grande è stata (e soprattutto) nel constatare la cura che insegnanti e bambini hanno avuto ed hanno dello stesso materiale da gioco del "kit" della Federazione Italiana di cui furono forniti: "C'era un qualcosa di molto ricco in quella povera ma dignitosissima stanza-ripostiglio di attrezzature sportive... - osserva Marco Banchelli - qualcosa di cui troppo spesso, nelle nostre scuole e nelle nostre squadre, ci scordiamo... qualcosa molto vicina all'impegno della riconoscenza, all'amore..."

Insieme a Saleh Hasanna (funzionario provincia Auserd) ed Isalmu Lagdaf (professore di educazione fisica) è stato così deciso di proseguire con il softball dando vita ad una vera e propria squadra della scuola e di dedicare la squadra e lo spirito che la animerà alla memoria ed all'esempio di Nelson Mandela.




Da ora in poi quindi, insieme a tutti i problemi e le questioni ancora da risolvere, ad ispirare dialogo e soluzioni pacifiche in questo avamposto di deserto algerino, anche una nuova squadra di softball, sperduta e piccola, ma certo non dimenticata e con un vero gigante idealmente al suo fianco con il suo nome: la "Nelson".


- un'occhiata al progetto-completo "Olympic Softball" dalle pagine della Federazione Italiana Baseball Softball

Nessun commento:

Posta un commento