Comunicato Stampa
LA SUA "MISSIONE" NEI CAMPI PROFUGHI
SAHARAWI
Nella sua ultima recente "tappa" nel deserto, dove dal 1975 vive da
"profugo" il popolo Saharawi, il ciclista Marco
Banchelli ha proseguito la sua straordinaria missione di
"ambasciatore di pace".
Ed ancora una volta, quale messaggero di sport e dei suoi più alti valori,
grazie al SOFTBALL ed al progetto "Olympic"
iniziato insieme all'indispensabile contributo della figlia
Claudia, "azzurra juniores" nel Torneo della Repubblica 2013 di
Caronno, nell'aprile 2012.
Durante il viaggio pre-natalizio, sempre organizzato dal
Coordinamento Toscano di Solidarietà con il Popolo Saharawi,
Banchelli è infatti tornato alla Scuola "Walda Muhamad Alì" di
Mijek per verificare se e come il softball avesse in qualche modo continuato ad
essere proposto ed anche per consegnare il regolamento del gioco in lingua
spagnola gentilmente fornito da Stefano Pieri del
Comitato FIBS della Toscana.
Grande è stata la soddisfazione anche dello stesso capo delegazione
Pierluigi Martinelli, nel vedere che il softball è ancora ben
vivo e saldo, tanto nel ricordo della "maestra-allenatrice" Claudia, e del
lavoro svolto, quanto nel proseguire a riproporlo a nuove classi, anche
ricercando e richiedendo nuovi esercizi e tecniche.
Ma soddisfazione ancora più grande è stata (e soprattutto) nel constatare
la cura che insegnanti e bambini hanno avuto ed hanno dello stesso materiale da
gioco del "kit" della Federazione Italiana di cui furono
forniti: "C'era un qualcosa di molto ricco in quella povera ma
dignitosissima stanza-ripostiglio di attrezzature sportive...
- osserva Marco Banchelli - qualcosa di cui troppo spesso,
nelle nostre scuole e nelle nostre squadre, ci scordiamo... qualcosa molto
vicina all'impegno della riconoscenza, all'amore..."
Insieme a Saleh Hasanna (funzionario provincia Auserd) ed
Isalmu Lagdaf (professore di educazione fisica) è stato così
deciso di proseguire con il softball dando vita ad una vera e propria
squadra della scuola e di dedicare la squadra e lo spirito che la
animerà alla memoria ed all'esempio di Nelson Mandela.
Da ora in poi quindi, insieme a tutti i problemi e le questioni ancora da
risolvere, ad ispirare dialogo e soluzioni pacifiche in questo avamposto di
deserto algerino, anche una nuova squadra di softball, sperduta e piccola, ma
certo non dimenticata e con un vero gigante idealmente al suo fianco con il suo
nome: la "Nelson".
- un'occhiata al progetto-completo "Olympic Softball" dalle pagine della
Federazione Italiana Baseball Softball
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